Obbligo del revisore: cosa cambia per piccole e medie imprese?

Il legislatore ha ritenuto opportuno portare anche le imprese di minori dimensioni ad adottare un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla rilevazione di una situazione di crisi in maniera tempestiva, allo scopo di preservare la continuità aziendale.

Per riuscire ad assolvere tale compito, le società devono munirsi di un apposito organo di controllo, Collegio sindacale, oppure di un Revisore legale dei conti, presidi necessari per la vigilanza e l’analisi aziendale, volta ad individuare quei fenomeni che possono costituire un segnale fondamentale di uno stato di crisi.

Il nuovo obbligo sarà applicabile entro i 9 mesi successivi al 16 marzo 2019, data di entrata in vigore del decreto legislativo. Entro il 16 dicembre 2019 le Srl e le cooperative dovranno nominare l’organo di controllo o revisore e, se non adeguato, modificare lo statuto.

Gli obblighi riguardano le SRL che per due esercizi consecutivi supera almeno uno dei seguenti limiti:

  • Totale attivo > 2 milioni
  • Ricavi > 2 milioni
  • N. medio dipendenti > 10

Ma quali sono i compiti del Revisore Legale?

  • La vigilanza sulla regolare tenuta della contabilità
  • L’attività di revisione sul bilancio di esercizio
  • La conoscenza dell’impresa e acquisizione dei relativi dati
  • La valutazione dei rischi

Ma la riforma ha voluto anche far intendere che l’attività del Revisore dovrà anche consistere nell’aiutare l’impresa ad istituire assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati ad una rilevazione tempestiva della crisi e della perdita della continuità aziendale.

Inoltre, la Revisione deve vigilare sull’attività svolta dagli amministratori, affinché si attivino tutte le procedure che consentano di monitorare periodicamente l’andamento economico-finanziario dell’impresa anche attraverso indici finanziari o altri indicatori sintetici, da adattare al settore merceologico di appartenenza ed alla dimensione dell’azienda.

Ogni carenza dovrà quindi essere comunicata dal revisore “ai responsabili delle attività di governance o ad altre parti rilevanti” nel rispetto di quanto statuito dai principi di revisione internazionali in particolare, del principio Isa Italia n. 265 e dai recenti obblighi e responsabilità previsti dal D.Lgs. 14/2019.

Il revisore deve valutare una carenza come significativa a prescindere dalla circostanza che l’errore si sia effettivamente verificato. Egli deve infatti valutare una carenza anche dal punto di vita potenziale ovvero considerando la probabilità che un errore possa verificarsi.

E allora proprio questa è la sfida…

nominare un revisore che abbia competenze tali da consentire all’azienda di diffondere una maggiore cultura sul controllo di gestione e una migliore organizzazione contabile-amministrativa a supporto della crescita e dello sviluppo dell’impresa e nello stesso tempo avere la possibilità di disporre di un bilancio “certificato” che indubbiamente accrescerà la fiducia dei terzi (banche, fornitori, potenziali partner) nei propri confronti).

Aggiornamento: In questi giorni il governo sta valutando un meccanismo che tuteli maggiormente le piccole imprese, srl e cooperative, eliminando l’inasprimento delle regole sulle soglie dimensionali delle imprese.

Come possiamo aiutarti?
Sicuramente un ulteriore costo da sostenere per le aziende… tuttavia riteniamo che si possa trarre vantaggio dalle attività di consulenza e monitoraggio del revisore.
Il team revisione di Axia stp è composto da quattro Revisori Legali soci affiancati da tre revisori legali junior che svolgono attività di controllo in qualità di sindaci o revisori in diverse società ed Enti italiani. Contattaci o visita il nostro sito www.axiastp.it
Di Laura Carinci, Dottore Commercialista esperta in Revisione ed Organizzazione Aziendale 
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