Il giorno 14 settembre 2019 è stata proclamata, dai sindacati di categoria dei commercialisti, l’astensione dalle attività.
Perché scioperiamo?
Rispetto. È questo che insieme ai 120mila commercialisti chiediamo.
Non abbiamo paura di studiare né ci spaventiamo di fronte alla complessità delle regole ma siamo stanchi.
Un dato su tutti: in 5 anni i nuovi adempimenti che il fisco ha imposto a intermediari e clienti sono stati 53! Tra gli ultimi si segnalano gli Isa-indici sintetici di affidabilità, la fattura elettronica, lo split payment, spesometro, esterometro, trasmissione telematica dei corrispettivi, Gdpr (privacy) ecc.
Non entrando nel merito dei singoli adempimenti chiediamo di essere consultati quando si scrivono norme che impattano sulla nostra attività; la materia fiscale è oggettivamente complicata e senza le adeguate competenze si rischiano errori.
Tre le richieste espresse dalla categoria:
il mancato accoglimento da parte delle Istituzioni della richiesta dei sindacati nazionali della disapplicazione degli indici Isa per l’anno 2018, il perdurare della grave situazione di caos e il mancato rispetto dello Statuto del Contribuente.
Lo sciopero non è mai stato uno strumento su cui i commercialisti hanno fatto leva. Fino a cinque anni fa non avevano neppure un Codice che regolamentasse la protesta collettiva. Poi le cose sono cambiate e nel 2014 il Codice è stato creato.
In ottemperanza a quanto prevede il Codice di Autoregolamentazione delle astensioni collettive dalle attività svolte dai Dottori Commercialisti e dagli Esperti Contabili, si comunica quanto segue:
L’astensione riguarderà l’attività di presenza in udienza presso le Commissioni Tributarie provinciali e regionali da parte degli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili con inizio dalle ore 24:00 del giorno 29/09/2019 fino alle ore 24:00 del giorno 07/10/2019 e l’invio degli
f 24 personali dei dottori commercialisti.
Insieme a noi sciopereranno anche gli Avvocati: l’Ordine Forense ha infatti deciso di appoggiare la battaglia dei commercialisti contro gli ISA.
Secondo l’Ordine degli avvocati i nuovi ISA introducono oneri dichiarativi non idonei, inadeguati e troppo onerosi per i contribuenti, andando a colpire la prestazione professionale e, quindi, il risultato nei confronti del cliente.
Lo studio aderisce all’astensione solo per le attività sopra elencate, come previsto dall’astensione proclamata delle sigle sindacali di categoria, pertanto non verranno modificati gli orari di apertura e di chiusura dell’ufficio e saranno altresì espletate regolarmente tutte le altre attività dello studio.